L’Università Bocconi, a Milano, è quella che si definisce un’eccellenza, sia sotto il profilo didattico che sotto quello tecnologico: sempre all’avanguardia, l’Ateneo ha
recentemente dotato alcune sue aule di nuove attrezzature A/V e, in particolare, l’aula Franceschi di un podio rivoluzionario progettato da Euromet.


Sarebbe bello poter esplorare metro quadro per metro quadro l’intera estensione di una Università come la Bocconi di Milano, che eccelle sia sul piano della qualità didattica che su quello della tecnologia messa a dispo- sizione di docenti e studenti, per facilita- re e migliorare l’offerta formativa stessa. Dovendoci limitare, però, a un esempio, ci concentreremo su un aspetto particolare, cui non sempre si fa caso: i podî delle aule. Di solito l’attenzione viene catturata più facilmente da proiettori, ledwall, display di grandi dimensioni; ma il cuore pulsante di queste aule tecnologiche è proprio il podio, la postazione da cui un unico docente o un oratore può controllare agilmente l’intero sistema audio/video.
Dalle aule della Business School (SDA Bocconi School of Management), di medie dimensioni e utilizzate dall’Università per lezioni e master post-laurea caratterizza- ti, all’occorrenza, anche da interventi da remoto e dall’uso di contributi audiovisivi, fino alla monumentale aula Franceschi, vero e proprio auditorium multimediale, gestibile da un’unica postazione e attrez- zato con una domotica all’avanguardia, i podî firmati Euromet sono un’eccellenza nell’eccellenza, per così dire, costruiti ad hoc a partire dalle idee di Claudio Miranda, Responsabile dell’area IoT and Devices per la Bocconi, e del suo collega e colla- boratore Francesco Fornara, Multimedia Engineer, e messi in opera dagli integratori 3P Technologies e MCA.
Business School e tecnologia L’occasione per la realizzazione dei primi podi tecnologici è stata la costruzione del palazzo della Business School (SDA Bocconi School of Management). “Si tratta” – esordisce Claudio Miranda – “dell’evoluzione di un podio che avevamo anche in altre aule. Nelle aule più vecchie, però, c’era la prima generazione, che prevedeva tutti i devices all’interno del podio stesso, dal controllo ai microfoni fino all’amplificatore. Per la Business School abbiamo pensato di remotare la maggior parte dei devices e portarli, dunque, fuori dal podio, e questo è stato possibile grazie al fatto che il nuovo gruppo di aule dispone di un locale tecnico separato, dove abbiamo potuto installare il rack.”
La collocazione delle apparecchiature all’interno del podio è stato uno dei punti forti della progettazione firmata Euromet che, come vedremo più avanti, è un marchio che brilla per soluzioni costruttive dedicate a rack e supporti per apparecchiature tecnologiche, dalle tastiere ai monitor fino ai proiettori.
Molta attenzione all’aspetto estetico, quindi, ma anche e soprattutto alla praticità del podio, che “cresce” e diventa una sorta di cattedra tecnologica. Come ci conferma Claudio Miranda: “Si tratta della postazione di lavoro del docente, e funziona più o meno come fosse una LIM: un monitor touch integrato con penna digitale offre le opzioni di controllo e consente di proiettare ciò che viene scritto sul monitor stesso. In un’aula di questo tipo, un semplice display a parete non sarebbe stato sufficiente, viste le dimensioni dell’ambiente. Il podio, inoltre, è motorizzato, la parte superiore dispone di una regolazione manuale meccanica per l’inclinazione e offre un ripiano a scomparsa che può ospitare, all’occorrenza, un portatile. Il risultato, piuttosto minimal, viene incontro alle esigenze di semplicità ed efficacia dei docenti, non- ché di comprensione da parte degli alunni.”


Didattica e domotica
Le aule sono dotate di impianto audio, con diffusori e subwoofer dislocati nei punti più opportuni, nonché di due proiettori che lavorano affiancati, e che possono fun- zionare anche a mo’ di matrice: ovvero, è possibile sia realizzare un’unica proiezione, sia splittarli, mandando da una parte il segnale del PC dell’aula e dall’altra quel- lo del laptop del docente. Infatti, il podio permette a chi lo utilizza di connettere, via HDMI, il proprio laptop e di utilizzarlo per la didattica o per tenere una presentazione o una riunione con partecipanti remoti. La dotazione audio è completata da due ra- diomicrofoni (un gelato e un lavalier), men- tre controllo e connettività sono garantiti da un monitor touch Crestron da 7”, che permette di instradare i segnali ai proiettori e offre diversi comodi preset per l’utilizzo della sala. Per esempio, è possibile sele- zionare una modalità “solo audio”, adatta a chi deve temere una lezione classica o una conferenza, oppure si può optare per scenari che coinvolgano i proiettori. Non solo: dal monitor di controllo si possono comandare anche i tendaggi (per l’oscu- ramento dell’aula) e l’illuminazione.
“Il controller Crestron” – spiega Claudio Miranda – “è un po’ il cuore del sistema a livello di domotica. Permette di control- lare i volumi dei microfoni e dell’audio in riproduzione, di richiamare i preset delle telecamere o di controllarle direttamente, insomma, per il docente è una postazio- ne da cui gestire comodamente tutti gli aspetti dell’aula. Abbiamo anche un con- fidence monitor su cui, sempre tramite il display touch Crestron, possiamo man- dare la sorgente che preferiamo, di solito il segnale che sta andando in onda o che stiamo trasmettendo via Teams o Zoom. Insomma, è una specie di monitor Program, che permette al docente di vedere quello di cui sta parlando e che sta inviando a chi è collegato da remoto.”
Infine, nell’aula sono presenti anche due telecamere, una PTZ controllabile per ri- prendere il docente e una a ottica fissa, la cui inquadratura non può essere variata, dedicata a riprendere la platea. Il controllo Crestron offre anche un menu dedicato alle telecamere, per richiamare dei preset di inquadratura oppure stabilire l’inqua- dratura ex novo.
La dotazione del podio è completata da tastiera e mouse (wireless), in un cassettino a scomparsa, ben integrati, e da un pun- tatore e una penna digitale, con la quale si agisce sul monitor touch.
Tre sorgenti A/V e tutte le facilities
Come già accennato da Claudio Miranda, il processore Crestron che rappresenta il cuore del sistema è nascosto in un locale a parte, non visibile, il che aumenta l’e- leganza ed esalta il design minimale ma iper-funzionale del podio. E qui entra in sce- na Euromet che, sulla base delle esigenze dell’Ateneo, molto chiare e ben espresse, ha materialmente costruito le singole parti del podio e i supporti per le attrezzature tecnologiche in esso contenute.
Mario Romagnoli, Marketing & Sales Di- rector di Euromet, non nasconde una certa fierezza: “Non abbiamo dovuto inventare chissà che cosa” – ci ha detto – “perché il committente aveva le idee molto chiare e ci ha sottoposto un progetto ben sviluppa- to. La sfida per noi era riuscire a costruire tutto nelle misure e secondo le necessità dell’installazione. Un fiore all’occhiello è la perfetta integrazione della componentisti- ca: nel caso delle aule SDA tutto è inserito nel design moderno e lineare del podio, nell’aula Franceschi abbiamo creato un rack completamente personalizzato all’in- terno del podio per le apparecchiature che non potevano essere remotate.
Abbiamo lavorato molto bene anche con i system integrator che si sono occupati della messa in opera definitiva dei sistemi. Come sempre, dove c’è una sfida tecnolo- gica e costruttiva, Euromet si sente a casa, quindi è stato un vero piacere poter lavo- rare a questi progetti portandoli a termine con soddisfazione di tutti!” ha concluso Romagnoli. Il podio consente di gestire tre sorgenti A/V complessive. “Molti docenti” – sottolinea Claudio Miranda – “avviano la sessione con Zoom o Teams, collegan- dosi direttamente con il loro portatile, che viene connesso al podio; quindi accedo- no come guest, in modo che si veda live cosa succede da remoto. Il docente, anche muovendosi nell’aula e allontanandosi dal podio, è in grado di vedere sempre, grazie al confidence monitor, cosa sta inviando a chi è collegato.”
Mario Romagnoli, infine, sottolinea tra i pregi di progettazione e costruzione del podio il sistema di ventilazione, decisa- mente pratico e utile, il comodo hub USB (utilizzabile anche per ricaricare disposi- tivi), le porte LAN e HDMI e la presa AUX microfonica aggiuntiva, nonché le due linee di corrente, una diretta e una indi- retta. L’aula sfrutta la tecnologia domotica anche in chiave di sostenibilità, visto che è stata impostata una temporizzazione delle luci e altre apparecchiature, in modo che si spengano automaticamente qualche minuto dopo lo spegnimento dei proiettori.
Aula Franceschi: un upgrade a tutti i livelli
Rispetto alle aule della Business School, l’aula Franceschi ha dimensioni decisamente maggiori, e viene utilizzata non solo per attività didattiche ma anche per eventi di una certa importanza. In sé, il sistema A/V non differisce molto da quello che abbiamo sin qui analizzato, anche se le implementazioni non sono poche, a partire dalla sostituzione della proiezione con un ampio ledwall a marchio LG fino alla scelta di telecamere PTZ Panasonic di livello decisamente superiore, con autotracking e interamente controllabili dal podio, nonché di diffusori audio e amplifica- tori K-array ade- guati all’ampiezza dell’ambiente. I co- lori tenui e l’elegan- za delle linee sono dovuti all’accurata scelta di materiali e arredi: le sedu- te sono prive dei classici banchi, ma dotate di un piano a estrazione dal bracciolo; il palco è molto basso ed è composto dai tavoli destinati ai relatori e, naturalmente, dal podio, che è il “cen- tro di controllo” in- tegrato dell’aula. In alluminio verniciato, esso riprende i colori dell’aula ed è un po’ più largo rispetto ai podî di generazione precedente, anche per- ché dispone di due display: il principale, in modalità touch, funziona da control- ler e serve per la gestione dei contenuti multimediali da inviare sul ledwall, mentre quello aggiuntivo, più piccolo, è a tutti gli effetti una seconda sorgente di contenuti, a disposizione del relatore. Anche in que- sto caso il controller Crestron garantisce la gestione domotica dell’aula (tendaggi e illuminazione) e offre dei comodi pre- set. Sotto il podio, un rack appositamente progettato da Euromet ospita apparati tecnici, connessioni, alimentazioni eccetera. Il podio è progettato perché, all’occorrenza, possa essere collocato altrove. Anche il sistema di radiomicrofoni è più evoluto ri- spetto a quello delle aule dedicate solo alla didattica. Nell’aula Franceschi troviamo un sistema Shure basato su Dante, con predisposizione per l’aggiunta di diversi microfoni, nonché un piccolo locale regia dotato di un mixer Yamaha TF1, per eventi che richiedano la messa in onda via strea- ming. Inoltre, il mixer permette a un service esterno il controllo audio completo della sala. In funzione dall’estate del 2023, il nuovo podio dell’aula Franceschi è dunque il fiore all’occhiello, per quanto riguarda questa tipologia di strumentazioni, della Bocconi. Mario Romagnoli va giustamente fiero di un aspetto in particolare: l’acces- sibilità. “L’installazione è concepita anche per i diversamente abili, per esempio per chi si trovi su una sedia a rotelle” ci ha detto. “I devices installati sul podio sono perfettamente accessibili a tutti.
Ǫuesto è un aspetto che non c’era nei podi di prima generazione, ed è stata un’implementazione secondo me importantissima che abbiamo portato su quello dell’aula Franceschi. Tutto è stato interamente progettato e costruito secondo i dettami del Made in Italy più rigoroso, con grande attenzione al design e alla qualità. L’ambiente è prestigioso e raffinato; l’integrazione della tecnologia nel podio e l’inserimento del podio in questo ambiente è stato per noi un punto di orgoglio.”
Gli fa eco Claudio Miranda, sottolineando: “Il tema dell’inclusività e dell’accessibilità è fondamentale per noi. Infatti, l’aula è dotata di un sistema di loop a induzione per ipoudenti nonché di un sistema per la sottotitolazione automatica del parlato in italiano e inglese. Entrambe le funzionalità sono richiamabili dal podio, sempre nell’ottica di una gestione integrata e facile.”
Il progetto, nel suo complesso, è stato seguito da uno studio milanese di architettura molto prestigioso, Avenue Architech, nonché – come consulenza – da Laser Entertainment, a dimostrazione di quanto il design sia stato considerato un aspetto fondamentale nell’impianto dell’aula.
Implementazioni future
Il mondo dell’Università e della didattica è, per definizione, proiettato sul futuro. Formare persone significa proprio questo: preparare alle sfide future, migliorare sempre, crescere.
Ecco perché Claudio Miranda, in conclusione, non si accontenta di quanto fatto per le aule della School of Management e per l’aula Franceschi: “In futuro” – ha detto – “si potrebbe pensare di aggiungere un altro monitor anche nei podî più piccoli, per estendere le possibilità di visione/controllo. Inoltre, le aule della Business School, ad oggi, non hanno una vera e propria funzionalità BYOD, e pensiamo in futuro di implementarla.
Infine, stiamo già lavorando al progetto di una vera e propria cattedra col piano che si solleva e con tutti i devices integrati. Insomma, lavoreremo per sviluppare ulteriormente quanto già fatto!”
E conoscendo Euromet, non ci sarà bisogno di dirlo due volte: la sfida per il futuro è sicuramente già accettata!


Marco Fontana di CONNESSIONI